L'ORNITOFILIA È SPORT SQUISITO E MULTIFORME

di LEOPOLDO CODAZZI

L’ORNITOFILIA, considerata erroneamente da alcuni un hobby, come la collezione delle monete, dei francobolli, delle cartoline e di altri vari oggetti, è invece uno SPORT di sensibilità, gentilezza, estro (così i savants!) e si divide in numerose branche.

È antica l’arte d’insegnare a parlare agli uccelli

Alcuni ornitofili si peritano di insegnare agli uccelli canti popolari e patriottici; canzoni, motivi, liriche e romanze, alcune tolte dalle celebri opere di Bellini, Rossini, Verdi, come «Non credea mirarti», «Casta diva», «Celeste Aida», «La donna è mobile», ecc. e, come potete immaginare, quel canto flautato e melodioso, di velluto, (sono scelti particolari cantori) è assai gradito e commovente.

Altri insegnano agli uccelli parole e frasi, a rispondere alle domande e colloquiare.

Una milady inglese aveva insegnato ad un Fanello alcune parole, e, la domenica, la Londra ornitofila andava numerosa nella cittadina della dama albionica per sentire quel Fanello parlare.

Cesare premiava gli istruttori dei Corvi

Questo sport è antichissimo ed, a quanto si sa, risale al tempo di Roma imperiale.

Notissimo è l’episodio di Cesare che soleva premiare gli istruttori dei corvi che, al suo arrivo lo salutavano: Ave, Caesar imperator!

Un giorno, ricompensati alcuni laudatores, ad un nuovo saluto, Cesare passò oltre.

Il Corvo allora più forte aggiunse: «Oleam et impensam perdidi»! (ho perduto il tempo e la ricompensa).


Sentito questo l’imperatore ritornò sui suoi passi, ed accarezzato l’intelligente Corvo, compensò di lauta mercede il rusticus astuto.

Egli prevedendo l’accaduto, aveva insegnato le due frasi al Corvo che seppe usarle bene.

Alcuni campioni di cui ha parlato la stampa

Dopo la scoperta di Colombo, quando furono portati in Spagna i pappagalli parlanti degli indiani, alcuni con linguaggio antico e sconosciuto, data la longevità di tali uccelli, si diffuse in tutta l’Europa lo sport d’insegnare a parlare agli alati più intelligenti. ); uno sport molto diffuso anche oggi.

Sparcks scrive che alcuni pappagalli dell’Arizona pronunciano normalmente dalla 50 alle 100 parole e parlano più volentieri se sono soli. Miroscia, il pappagallo dell’ornitofilo russo Gheorghi Ciapov, ha imparato oltre duecento parole e quaranta frasi!
Recita parecchie poesie e canta canzoni popolari. Dice Ciapov: «Che cosa ci canti?».
«Una canzone su Ceburachka». Miroscia però non ama il jazz, né la musica pop. Quando la sente grida con voce forte e severa: «Basta, mi fa venire il mal di testa!». (Sovietskaja Litva - Mosca).

A Rio de Janeiro un pappagallo rivolse parole offensive ad alcune bagnanti senza costume! (Il Resto delCarlino).

Qualità e comportamenti razionali non lontani dall’intelligenza

Quanto sopra dimostra la sensibilità, il raziocinio, lo spirito d’osservazione degli uccelli che noi spesso non consideriamo e sottovalutiamo, come il loro rapporto con l’uomo e con la vita. Chi scrive sentì da pappagalli osservazioni e risposte da stupire e rimase colpito dalla dizione chiara, dal timbro limpido, argentino, come voce di fanciullo.

Alcuni pappagalli rispondono a tono alle domande, sanno mutare la voce secondo l’espressione, connettono, commentano, rivelano l’entrata di persone sconosciute, avvertono in caso di pericolo, lodano, rimproverano. Anche Ghiandaie, Gazze, Stornelli - specie indiani - pronunciano chiare parole.

Uccelli guardiani, zimbelli, falconeria e galli combattenti

Altri ornitofili addestrano grossi uccelli, come il cosiddetto Segretario o Serpentario a guardia e difesa della casa, anche per tener lontani serpenti od altri animali pericolosi, mentre in Asia si ammaestrano Aquile e Falconi per la caccia, il famoso sport della FALCONERIA, diffuso e praticato in tutto il vasto Est, ed in gran conto, in passato, anche in Italia ed in Europa.

Erano anche usati Gufi, Civette, Assioli per la cattura della selvaggina e per l’uccellagione.

Singolare e tipico è l’addestramento dei Galli per la lotta; vero e proprio agone sportivo con tifo, scommesse e gare animatissime; sport che richiede un tirocinio lungo ed arduo ed interessa intere regioni dell’America latina.

Cantori solisti e concertatori sublimi

Alcuni allevatori puntano invece, con pazienza, ad educare, addolcire il canto degli uccelli per ottenere un concerto gradito, per rallegrare l’ambiente, il soggiorno, il negozio, il laboratorio. Una nota musicale, un motivo, o qualcosa di tenero e vivo e canoro.

Sportivi tedeschi hanno costruito organetti ad hoc, flauti, zufoli, ed hanno realizzato una razza da canto, l’Harz o Edelroller, nobile cantore dell’Harz.

Ibridofilia e colombofilia tecniche difficili

Altri allevatori si dedicano all’ibridofilia, campo vastissimo, giocando anche sul tipo bruno, biondo, castano

È un innesto tra due uccelli differenti e può raggiungere mete impensate, oltre la natura, oltre la creazione. Il soggetto nato da due specie differenti dicesi ibrido, da due generi diversi incrocio, da un insettivoro e granivoro timpano (i). Così lo chiamano a Reggio dal nome del colombo «timpano» realizzato dall’esimio colombofilo reggiano rag. C. Polacci.

La colombofilia è anch’essa una branca ornitica.


Uccelli banditori e saltimbanchi

Con alto senso estetico - specialmente gli allevatori europei - hanno voluta variare, ingentilire la forma del canarino. incrociando le varie razze, ed ottenendo eccellenti risultati; altri con sali colorati - misti al cibo - hanno mutato il colore delle piume.

Da ultimo segnalo che allevatori pazienti hanno ammaestrato gli uccelli a vari giochi ed esercizi; ad aprire scatole, a scegliere buste, a levar l’acqua, ad ornare, a contare, a distinguere colori, a segnare l’ora, ad esibirsi in esercizi, rappresentazioni, perfino belliche, con morti e feriti! Così in alcuni manuali tedeschi ed inglesi.

Mirabile dictu.

Leopoldo Codazzi - 1930


 


Le branche dell'Ornitofilia: Canarincoltura / Indigeni / Esotici / Ibridi / Psittacidi / Ondulati d'Australia / Colombiformi / Rapaci d.e n. Agapornis

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